
Necropoli di Monte Tabor a Vico del Gargano - Hotel Paglianza
A pochi passi dal centro di Vico del Gargano, in provincia di Foggia, si trova una delle testimonianze archeologiche più antiche e affascinanti del promontorio: la Necropoli di Monte Tabor. Questo complesso funerario, risalente al VI-V secolo a.C., venne realizzato quando l’area era ancora periferia del borgo, ma oggi si trova inglobato nel pieno centro abitato. Si tratta di un patrimonio storico straordinario che racconta usi, credenze e riti di una comunità vissuta tra l’età del ferro e le prime fasi paleocristiane.
L’importanza del sito è stata riconosciuta ufficialmente nel 1994, con il vincolo archeologico imposto dal Ministero dei Beni Culturali, a tutela di un’area che conserva ancora tracce preziose di un passato millenario.
Le caratteristiche delle tombe
Le sepolture della Necropoli di Monte Tabor appartengono alla tipologia a pozzo o a sacco. Si presentano con una bocca rettangolare o ellittica, attorno alla quale è stato inciso un canaletto, utile a garantire il deflusso dell’acqua piovana e la conservazione della camera sepolcrale. L’analisi dei corredi funerari ha permesso agli studiosi di ipotizzare che le salme fossero deposte in posizione fetale e che il trattamento del corpo variasse a seconda dello status sociale del defunto.
Durante le campagne di scavo, avviate già a partire dal XIX secolo, sono stati individuati numerosi reperti che hanno consentito di ricostruire la vita quotidiana e le pratiche religiose dell’epoca.
I corredi funebri e i reperti rinvenuti
All’interno delle tombe di Monte Tabor sono stati rinvenuti oggetti in bronzo, utensili e vasellame di ceramica di diversa fattura. In particolare, gli archeologi distinguono due tipologie principali:
- una ceramica di impasto, più grossolana e spessa, utilizzata per contenitori di uso comune;
- una ceramica più fine, realizzata con argilla lisciata e decorata con motivi geometrici, destinata a contesti più prestigiosi.
Questi oggetti non solo hanno contribuito a datare la necropoli, ma hanno anche fornito indizi preziosi sulle condizioni socio-economiche della comunità locale. Interessante è anche la presenza di resti ossei umani e animali, che hanno permesso di distinguere le sepolture per uomini, donne e bambini, offrendo un quadro più completo della società che abitava il Gargano in età antica.
La storia degli studi archeologici
La Necropoli di Monte Tabor è citata per la prima volta nel 1876 dallo studioso A. Angelucci nel volume Ricerche preistoriche e storiche dell’Italia meridionale, che ne sottolineava già allora l’enorme valore storico e archeologico. Negli anni ’50 del Novecento, un’équipe dell’Istituto di Antropologia dell’Università di Padova esplorò l’area, identificando numerose tombe a sacco, molte delle quali purtroppo già compromesse.
Nonostante i saccheggi e le distruzioni subite nel tempo, le indagini hanno permesso di portare alla luce reperti di straordinaria importanza, oggi conservati presso il Museo Civico Archeologico di Vico del Gargano, che custodisce i manufatti recuperati e li rende accessibili ai visitatori.
Una tappa da non perdere durante un soggiorno sul Gargano
La Necropoli di Monte Tabor è un luogo che unisce fascino archeologico e suggestione storica. Visitare Vico del Gargano significa immergersi non solo nella bellezza del borgo medievale e nella natura incontaminata del promontorio, ma anche nella memoria di civiltà antiche che hanno lasciato segni profondi sul territorio.
Per chi sceglie un soggiorno all’Hotel Paglianza, la visita a Monte Tabor può rappresentare un’esperienza culturale unica, capace di arricchire la vacanza con una prospettiva diversa: quella della storia millenaria del Gargano, dove ogni pietra racconta una parte del passato.